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dimensioni: 30-40 cm

tecnica: pastello ad olio e acrilico su carta

anno: 2017


descrizione

- 2016: DIEGO NOCELLA E LA CONFUTAZIONE DI NEW YORK, di Robertomaria Siena (critico, storico d'arte e professore emerito dell'Accademia di Belle Arti di Roma)

Spesso siamo attratti da ciò che costituisce il nostro antipodo; è quanto è capitato a Diego Nocella nell’estate del corrente anno 2016. Negli Stati Uniti l’artista napoletano ha lavorato ad una serie di bellissime Nature Morte con le quali si è confrontato con Giorgio Morandi. Il maestro di via Fondazza e il giovane pittore si collocano ai poli opposti; Morandi, a parere di chi scrive, è rimasto un metafisico anche nel “periodo delle bottiglie”. Tutti gli oggetti che raccoglie nella sua pittura sono inutilizzabili; vale per le bottiglie come per le brocche, le fruttiere, i vasi polverosi e così via. Nocella, pur amando questo grandissimo, decide di gettare la natura morta nell’incendio della sua passione neoespressionista. Ecco dunque le accensioni coloristiche e la materia che non sta ferma; di fatto il nostro compie su Morandi la stessa operazione che gli artisti di Cobra hanno esercitato nei confronti di Mondrian. Riempire il grandioso silenzio con l’ardore dell’ “umano troppo umano”. Nelle Nature Morte il giovane artista si allontana dal visceralismo radicale delle opere che hanno preceduto i mesi in America. Abbiamo già scritto che “l’artista respinge qualsiasi grazia e, del mondo stesso, rivela meraviglie e tormenti, ferite e urla. Siamo così chiamati a partecipare allo splendore tragico della carne universale”. A questo punto sorge spontanea una domanda; perché dialogare con Morandi nel corso di un viaggio negli Stati Uniti? La risposta forse non è difficile. 
I nemici giurati di Diego Nocella sono la Pop Art e le Neoavanguardie più gelidamente concettuali. Anche se è un pittore della “figurazione defigurata”, il cuore del nostro batte per l’Espressionismo Astratto, quell’Espressionismo che è stato “superato” dall’antiarte disumana della Pop Art. Ecco dunque che viene resuscitato Giorgio Morandi; Nocella dimostra che, anche se si può prendere una strada assai diversa dal “maestro delle bottiglie”, si può comunque rimanere all’interno della pittura. La polemica così passa dalla Pop Art alle Neoavanguardie; la visceralità e il cromatismo intenso servono al nostro, in ultima istanza, proprio per proclamare il corpo della pittura, la sua capacità di resistenza, il suo essere-qui a dispetto delle diverse dichiarazioni di morte. Ancora più a fondo; il pulsare della pittura è lo stesso vibrare della vita la quale , per Diego Nocella, è e rimane definitivamente fenomeno fisico, terrestre, orizzonte antiplatonico e antitrascendente.

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